Spesso chi segue una alimentazione vegetale viene rimproverato, da chi segue una alimentazione onnivora, che le piante provano dolore! Ecco cosa rispondere a questa semplice provocazione di chi sostiene che la scelta vegana non è coerente o giustificata.
Anche le piante provano dolore?
La posizione dei vegani si basa sulla preoccupazione per il benessere degli animali e il desiderio di ridurre il loro sfruttamento. Mentre alcune persone sostengono che anche le piante possano soffrire, la maggior parte delle prove scientifiche suggerisce che le piante non hanno un sistema nervoso centrale o una coscienza in grado di sperimentare il dolore o la sofferenza come gli animali.
Inoltre, l’agricoltura animale richiede molti più vegetali di quanto richieda una alimentazione vegana, poiché gli animali da allevamento consumano grandi quantità di cereali e altri prodotti agricoli per produrre carne, latte e uova. Quindi, scegliere una alimentazione vegana è un modo per ridurre il numero complessivo di piante coltivate riducendone il danno ambientale.
La risposta è no!
Le piante hanno un sistema nervoso molto diverso da quello degli animali. Mentre gli animali hanno un sistema nervoso centrale altamente specializzato, le piante hanno una serie di organi e tessuti che svolgono funzioni simili a quelle degli animali. Ad esempio, le radici possono sentire la presenza di nutrienti e acqua nel terreno, le foglie possono percepire la luce del sole e le piante possono reagire a diversi stimoli, come la presenza di predatori o la scarsità di acqua.
In linea con quanto affermato precedentemente, molte ricerche scientifiche hanno dimostrato che le piante non hanno un cervello e quindi non possono provare dolore o sofferenza.
Studi scientifici dimostrano che le piante non provano dolore
Un esempio è uno studio pubblicato su “Trends in Plant Science” nel 2017, che ha appunto dimostrato che le piante non hanno un cervello, e quindi non possono avere una coscienza. Gli autori dello studio hanno analizzato le ricerche sull’argomento e hanno concluso che le piante non possiedono una struttura neurale che potrebbe essere utilizzata per una coscienza, come quella degli animali.
Inoltre, numerosi studi hanno dimostrato che le piante non hanno recettori del dolore, che sono essenziali per la percezione del dolore negli animali. Una ricerca condotta dall’Università di Adelaide in Australia ha dimostrato che le piante non producono oppioidi, sostanze chimiche che sono presenti nel sistema nervoso degli animali e che sono essenziali per la percezione del dolore.
Anche diversi scienziati e filosofi hanno sottolineato che la nozione di “sofferenza” nelle piante è diversa da quella degli animali. Ad esempio, la filosofa Eva Jablonka ha spiegato che la nozione di dolore negli animali è associata a un sistema nervoso complesso, mentre la nozione di “sofferenza” nelle piante è legata a meccanismi di adattamento e sopravvivenza.
In conclusione, questo significa che la scelta di adottare uno stile di vita vegano per ridurre il numero di animali uccisi per l’alimentazione rimane ancora una scelta etica e sostenibile.